La scansione 3D svela la verniciatura hi-tec degli antichi violini


09 May 2025

La scansione 3D svela la verniciatura hi-tec degli antichi violini

La scansione 3D svela la verniciatura hi-tec degli antichi violini

I maestri liutai cremonesi come Stradivari, svilupparono tecniche di verniciatura che conferivano ai loro strumenti un tono musicale e un aspetto eccezionali. Il loro segreto era nella verniciatura a strati. Le tecniche venivano spesso tramandate oralmente agli apprendisti; sono dunque disponibili solo scarse informazioni sui metodi originali utilizzati per la finitura dei violini. Oggi però fisici e chimici utilizzano la scansione 3D per svelare i segreti dimenticati dei metodi di rivestimento multistrato utilizzati nel '600.

In un nuovo studio pubblicato su EPJ Plus, Giacomo Fiocco, affiliato con le università di Pavia e Torino in Italia, e i suoi colleghi possono ricostruire tutto ciò grazie alla potente luce del sincrotrone Elettra nell'Area Science Park di Trieste per sviluppare un approccio di scansione 3D. Un sistema che come un super microscopio non invasivo fornisce informazioni sulle principali caratteristiche morfologiche e sulla natura chimica degli strati di finitura sovrapposti. Questo metodo potrebbe aiutare gli scienziati a riscoprire le procedure e i materiali utilizzati, e riprodurre i metodi di rivestimento a più strati degli antichi maestri. Questo metodo di scansione 3D è chiamato tomografia computerizzata a raggi X (microCT), simile ai sistemi tac ospedalieri ma con un dettaglio di gran lunga maggiore. Il sincrotrone Elettra Synchrotron Trieste è un fascio di particelle accelerate che produce un alto flusso di radiazioni distribuite su uno spettro continuo che si estende dai raggi X a infrarossi. Gli autori utilizzano per la prima volta il raggio dei raggi X per scansionare due serie di modelli, che sono stati preparati nel loro laboratorio per simulare gli strati di finitura degli strumenti storici. Utilizzando i modelli, ottimizzano le impostazioni di scansione 3D, aumentano la risoluzione spaziale e definiscono i parametri necessari per la ricostruzione 3D

"Si possono individuare dai tre ai quattro strati", spiega Marco Malagodi, responsabile del Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva dell'Università di Pavia. "La presenza di materiali quali vernici oleo resinose usate per le finiture superficiali è ormai stata confermata dalle numerose indagini condotte sui più importanti violini storici della tradizione cremonese. Inoltre – aggiunge il ricercatore - si sono potuti identificare pigmenti naturali di colore rosso quali terre rosse a base di ossidi di ferro, oltre alla presenza in diversi casi anche di coloranti organici a base di lacca di robbia. Per quanto riguarda i trattamenti del legno è interessante notare come le ricerche abbiano confermato l'utilizzo di colle proteiche addizionate con cariche inerti quali solfati o silicati, che venivano usate come filler delle porosità del legno per conferire maggiore spessore e impedire che potesse assorbire la vernice che sarebbe poi stata applicata sulla superficie".